Come ha detto un’amica, il cui blog ha però molto più successo, “100.000 visite per un blog personale non sono poche!”. E’ vero ed era necessario celebrare degnamente questa tappa!
Ricordo ancora quando 300 visite mi sembrarono un traguardo degno di nota!
Man mano che il contatore delle visite si avvicinava al fatidico numero mi chiedevo in quale modo potessi degnamente omaggiare il blog. In un primo momento ho pensato di darmi un Target, un indirizzo un po’ più specifico nella selezione degli argomenti, ma come mi ha fatto notare la mia dolce metà, se lo facessi non sarebbe più IL MIO BLOG, il mio diario digitale che racchiude tutto quello che mi appassiona, che mi accade, che mi fa riflettere o solo ridere. Non sarebbe più il cilindro magico dal quale ripescare ricordi e sensazioni passate, non sarebbe più il luogo dove trovare risposte a domande insolite. Non sarebbe più ME e dovrei cambiargli nome.
E allora uno solo poteva essere il regalo per il mio blog: una testata nuova e personalizzata, pensata su misura e intimamente connessa con quello che questa isoletta sul web significa. Una testata realizzata per me da un artista: Andrea Gadaldi che non potrò mai ringraziare abbastanza sia per la pazienza nell’accontentarmi, sia per l’avermi veramente emozionata con il primo disegno mai realizzato per me! Mi hai colpita con un fascio di luce e una ventata di freschezza: non è esattamente come lo volevo, è molto di più! Grazie, grazie, grazie!
La frase, l’avete riconosciuta, è tratta da “Non chiederci la parola” di Montale, che trovo perfettamente calzante al mio modo di essere e di scrivere: a volte cinico e disilluso, ma sostanzialmente carico di luce e ironia.
Questa sono io. Questo è il mio Blog: Ecce Clelia, storie e pensieri di una mente non proprio sana, messi in una bottiglia e lasciati andare verso ignoti ed ignari lettori, naufragati su questo sito.
Non Chiederci La Parola
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
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