Il mio trentesimo compleanno è passato da 12 giorni ed ancora non gli ho dedicato due righe.
La verità è che oltre alle mille cose da fare non ho ben chiaro in testa come il post del mio trentesimo compleanno dovrebbe essere!
Dico subito che non mi è presa la depressiona da “ommiodiocihotrentannisonovecchiaedecrepita”! Sono sempre stata bene nei miei anni, qualsiasi sia stato il loro numero, non ho mai avuto nè fretta nè nostalgia.
Ma un bilancio inesorabile viene di farlo ad ogni candelina in più spenta, figuriamoci quando la cifra è tonda, quando a quell’età dieci/venti anni prima avevi collegato mete ed obiettivi da considerare già raggiunti: viaggi, figli, matrimonio, esperienze varie e fantasticherie adolescenziali.
Nove anni fa, mentre ero nel letto di un’ospedale in attesa di un intervento d’urgenza ho ripromesso a me stessa che non avrei lasciato più nulla “non detto” e che avrei smesso di sognare ad occhi aperti per vivere appieno la vita presente senza troppo pensare a quello che avrei potuto fare se mi fosse capitato/avessi incontrato/mi fossi trovata… ecc… Due promesse che ho mantenuto con rarissime eccezioni e che sono state due armi vincenti.
Se Marzullo mi chiedesse oggi se i sogni aiutano la vita o viceversa direi che i sogni spesso aiutano ad essere infelici, quando ci limitiamo a fantasticare senza muovere un passo verso quello che desideriamo, aspettando sul fiume che passi una barca fatta d’oro. Quello che aiuta la vita è viverla: nè il fantasticare, nè il rimandare, non la paura di prendere una decisione, non i sogni ad occhi aperti, non i desideri inespressi, non le bugie dette a noi stessi. Ciò che aiuta la vita è il pungolo che ti danno i desideri che non sono fini a se stessi, le cose che vuoi davvero, i traguardi che raggiungi che sono nuovi punti di partenza. Le piccole cose del quotidiano ed i mattoncini che uno sull’altro creano un grattacielo. Questo aiuta la vita, questo mi permette oggi di non essere spaventata dalla cifra tonda, dai capelli bianchi che aumentano e dal metabolismo che ha deciso di prendersi una lunga pausa.
Non ho fatto tutto quello che avevo immaginato di poter fare prima dei “trenta” ma non sono stata con le mani in mano! Mi dispiace ancora di non essere riuscita ad essere la leader di una rock band, questo si, ma è pur vero che non sarei stata credibile come tale: non bevo, non fumo, aborro le droghe… Oltre il coro parrocchiale, in effetti, non potevo sperare di andare!
Volevo fare una lista di cose che ho/non ho più/non ho avuto ancora/ho riscoperto, ma non ce n’è bisogno: ho tutto quello che avrei dovuto avere e che mi sono guadagnata. Tutto quello che mi hanno dato ed insegnato i miei genitori, la stima delle persone che ho incontrato, anche solo nel virtuale. Non mi manca niente per essere “quella_parola_che_comincia_per_f_e_che_non_scrivo_per_scaramanzia”. Magari avrei potuto avere qualcosa di più, ma non per questo mi sento meno fortunata!
E allora tanti auguri, ancora, a me! E un abbraccio a voi! 🙂
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